COPERTURE VERDI E VERDE PENSILE

La storia delle coperture verdi ha origini molto remote, queste risalgono alla nascita delle prime grandi civiltà.  Tutti abbiamo sentito parlare dei famosi giardini di Babilonia costruiti intorno al 590 a.C. dal re Nabucodonosor II.  La tradizione, però,attribuisce la loro costruzione alla regina assira Semiramide e la leggenda vuole che la regina trovasse nei giardini rose fresche ogni giorno, nonostante il clima arido che caratterizzava la città.  Fonti antiche concordano sulla descrizione dei giardini però non forniscono alcuna localizzazione precisa all’interno della città e questo pone in disaccordo gli storici sull’esistenza reale o meno di questi giardini.    Certo è, invece, l’uso del verde pensile presso le  civiltà orientali del  IX e X  secolo a.C..    In Italia,  contrariamente  a  quanto  si  possa pensare,  le  coperture  a  verde vantano una tradizione  risalente  come  dimostrano  i  ritrovamenti  archeologici  degli  Etruschi  del  400  a.C..  Poi ricordiamo anche il Mausoleo di Augusto e quello di Adriano (Castel Sant’Angelo) a Roma, i giardini di Palazzo Piccolomini di Pienza  e villa DE Medici del XV secolo, ecc.. Con il passar dei  secoli  questa  tecnica è andata  perdendosi  nel  nostro  Paese, rafforzandosi invece nel nord Europa, dove si è compreso da subito il grande potere termoisolante delle  coperture in terra e piante.    I tetti verdi più  conosciuti  sono  infatti quelli dei villaggi della  Penisola  Scandinava,  che  formano  un  insieme armonico con la natura circostante.  Poi, intorno agli anni  ’70,  in clima di risparmio energetico, sono tornati alla ribalta in Germania, in Svizzera, in Belgio e in Austria (oggi in Germania esiste un mercato, consolidato ormai da qualche anno, di 13.000.000 mq. l’anno di giardini pensili). Anche in Italia, con un po’ di ritardo, e soprattutto al Nord, è andato aumentando l’interesse  e l’utilizzo di queste  tecnologie a verde verso la fine degli anni ’90 e, per fortuna,  in questi ultimi anni si sta sviluppando in maniera esponenziale un interesse particolare per le coperture a verde proprio per i riconosciuti vantaggi che tali tecnologie apportano  sull’ecosistema urbano.   Così recentemente, nel Maggio 2007, viene emanata la normativa  UNI 11235  “Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione, il controllo e la manutenzione di coperture a verde”. Il verde pensile che si realizza in copertura è sempre sopra una impermeabilizzazione e non è mai a contatto con il suolo profondo,  quello naturale, come avviene per i giardini tradizionali.     Il verde in copertura è in stretto contatto con le tecniche dell’edilizia: bisogna fare i conti con problemi di  portate, di drenaggio delle acque in copertura,  con la statica. Vediamo di capire la differenza tra tetto o copertura verde e verde pensile.    Il  tetto verde o la  copertura a verde è esattamente un  tetto,   una  copertura,   una  modalità  differente  di  realizzare  una  copertura  a  protezione  di  un  edificio.    Il  giardino  pensile  è  un  giardino  in  copertura  caratterizzato  soprattutto  dalla  fruibilità:  è infatti possibile  vivere in un giardino pensile.    Il verde pensile è una  riproduzione  in  copertura  di  un giardino tradizionale a terra. Le coperture a verde o il verde pensile sono realizzabili  su  tetti  e  coperture  di condomini,  garages,  parcheggi interrati,  hotels,  aziende  e  officine, capannoni,  centri fieristici,  centri commerciali,  cliniche,   scuole,  uffici pubblici,  impianti sportivi,  ecc.. 

Il  verde  pensile  si  distingue  in:    ESTENSIVO  e  INTENSIVO.     Le due tipologie si differenziano per costi di costruzione,  oneri di manutenzione, prestazioni globali.                             

Le  coperture  a  verde e il  verde  pensile  non  hanno solo un ruolo estetico e di miglioramento dell’inserimento paesaggistico dell’edificio,  ma  possono  svolgere  importanti funzioni  di utilità  diretta,  con  importanti ricadute economiche quantificabili da non sottovalutare. Sono  un  valido  strumento  per raggiungere obiettivi di compensazione, mitigazione e miglioramento ambientale, anche su scala territoriale.

Apportano, quindi, numerosi vantaggi:  

- Ambientali e di miglioramento qualità della vita  (Influsso positivo sul clima degli ambienti interni; miglioramento del microclima; notevole mitigazione degli stress termici; assorbimento  dell’energia  cinetica  del  vento; assorbimento  della  radiazione solare da parte degli  elementi  fotosintetici  con  conseguente riduzione  della  componente  riflessa - albedo; nuovi   spazi   fruibili   per  l’uomo; nuovi habitat per piante ed animali, favoriscono la biodiversità; ritenzione  idrica, anche del 70-90%, e conseguente alleggerimento    del   carico   sulla rete  di  canalizzazione delle acque bianche, quindi, regimazione delle acque meteoriche e riduzione di aree pavimentate; possibile recupero dell’acqua  piovana per usi irrigui; protezione dal rumore attraverso minor riflessione ed insonorizzazione  delle  superfici in sommità; filtraggio delle polveri, 10 – 20% in meno, e fissaggio di sostanze nutritive dall’aria e dalle piogge; compensazione ambientale in zone ad alto indice di urbanizzazione e di inquinamento; schermatura  dalle  onde  elettromagnetiche dell’alta frequenza della telefonia mobile);   

- Economici  (durata maggiore della impermeabilizzazione e delle coperture attraverso la protezione dagli agenti atmosferici; miglior isolamento termico delle coperture e quindi risparmio energetico, funzionamento più economico degli impianti di climatizzazione, migliore utilizzazione degli immobili; miglioramento della qualità dell’abitazione e di vita; possibilità di usufruire,  dove presenti, di incentivi  economici  dalle  amministrazioni locali per il verde pensile; aumento del valore degli immobili; possibile recupero dell’acqua  piovana per usi irrigui) Qualche dato tecnico.   Questi  interventi  costituiscono  parte integrante della copertura e non sono delle  semplici “megafioriere” installate sui tetti, molto importanti saranno quindi:             

- La verifica dei carichi             

- L’impermeabilizzazione delle solette             

- Uso di substrati idonei alla crescita delle piante             

- Grado di manutenzione necessaria In  molti  casi  il  verde  pensile  potrà essere  poi  integrato  con   strutture aggiuntive, come elementi di arredo (gazebo, panchine, ecc.) o l’installazione  di  pannelli  fotovoltaici per la produzione di energia.   

In  tutti i casi sarà necessario realizzare con attenzione gli strati drenanti, quelli filtranti, i sistemi antiradici e impermeabilizzazioni delle solette, oltre a preparare  l’idoneo strato di terreno vegetale.



Le nostre amministrazioni locali dovrebbero incentivare l’uso di queste nuove tecnologie come hanno già fatto tanti altri comuni italiani: Bolzano, ad es., con l’inserimento del RIE, il comune di Manfredonia per contenere le superfici pavimentate, il comune di Rimini che incentiva l’edilizia sostenibile, il comune di Riccione che rende obbligatorio il verde pensile quando non è possibile realizzarlo a terra, il comune di Faenza che riconosce il verde pensile quale strumento di compensazione ambientale, il comune di Reggio Emilia che incentiva il verde pensile per una edilizia sostenibile, e così ancora per tanti altri comuni.

                                                                           Arch. Alfredo Misitano

                                                            Presidente associazione ABITARE bio