I CAMPI BEM e LA RETE DI HARTMANN

Posto tra cielo e terra, l'uomo vive immerso in un elettromagnetismo naturale generato da onde elettromagnetiche di provenienza cosmica o tellurica (si parla anche di campi bem cioè campi bioelettromagnetici), importanti per la crescita e la vita dell'uomo.  Queste onde elettromagnetiche naturali si distinguono in onde cosmiche (spherics) e onde telluriche. Nonostante il fatto che l'equilibrato irraggiamento di queste onde elettromagnetiche naturali sia di fondamentale importanza per la salute di ogni essere vivente, l'uomo, purtroppo, sembra faccia di tutto per non godere di questi benefici effetti, e costruisce sempre di più lasciando pochi spazi verdi, si isola dalla natura trascorrendo la maggior parte della giornata in ambienti confinati che sono fra l'altro impermeabili alle radiazioni cosmiche, asfalta le strade così da rendere difficoltoso il passaggio delle onde cosmiche nel sottosuolo, e così via. L’uomo oggi, quindi, trascorre la maggior parte della sua vita in ambienti dove l’irraggiamento cosmico-tellurico è alterato.  I popoli antichi conoscevano l'esistenza dell’irraggiamento tellurico, delle anomalie geologiche (faglie, corsi d’acqua sotterranea, ecc.) e dell’influenza che tutto ciò ha sull'uomo e sugli animali.  Già nel 2000 a.C. l’imperatore cinese Kuaung Yu emanò un editto che prescriveva l’obbligo di esaminare il terreno oggetto di edificazione, al fine di rilevarvi presenza o meno di corsi d’acqua sotterranei i cui influssi erano ritenuti deleteri alla salute.  Prima di fondare le città e di costruire le loro abitazioni, i Greci, per fare qualche esempio, mettevano al pascolo, sul sito scelto, le mucche o le pecore per un anno. Dopo questo periodo sceglievano, a campione, alcuni capi di bestiame, ai quali analizzavano il fegato e, se risultavano godere di buona salute, allora, in quel terreno costruivano le loro dimore. I romani, invece, spargevano per terra tanti pezzettini di carne per gli uccelli e li osservavano per vedere dove andavano a rifugiarsi per mangiare tranquillamente il loro pasto; quel luogo era, per loro, valido per costruire. Anche le costruzioni dei contadini erano realizzate su luoghi positivi e soprattutto le stalle venivano costruite sui terreni dove le vacche liberamente andavano a pascolare.


Oggi, purtroppo, nel costruire le abitazioni non teniamo assolutamente conto di questi fattori, costruiamo solo dove troviamo terreno libero edificabile e prendiamo in esame le caratteristiche del terreno solo al fine della realizzazione dell’equilibrio statico dell’edificio. Le nostre case, poi, così come sono oggi costruite, a gabbia, con molto acciaio, con materiali non naturali, non permettono, l'irraggiamento cosmico completo (soprattutto per l’effetto “gabbia di Faraday”); alcune onde dell'irraggiamento tellurico, invece, attraversano i muri e conseguentemente viviamo in ambienti privi di quell’importante equilibrio energetico necessario all'uomo. 

Campi energetici reticolari. La rete di Hartmann. Tutto il globo terrestre è avvolto da maglie di natura elettrica e magnetica. Quelle più note e più studiate sono quella di Hartmann o prima globale, del Curry o prima diagonale, la seconda globale e la seconda diagonale. La rete più conosciuta è quella di Hartmann che prende il  nome  da  un medico  tedesco,  professore all’università di Heildelberg, che ha scoperto questa griglia (è più corretto dire che ha recuperato la conoscenza di questa griglia). Questo medico si interessò per diverso tempo delle patologie di suoi pazienti che avevano lo stesso male vivendo nello stesso luogo, da qui l’idea di ricercare sui luoghi la causa delle patologie e, quindi, la scoperta della rete magnetica. Egli fu il pioniere della Geobiologia, di questa nuova scienza che si occupa del rapporto della vita degli esseri viventi sulla terra e che risale agli anni trenta.  La rete di Hartmann è una griglia formata da "fasce energetiche magnetiche”, una sorta di grande rete che avvolge tutta la terra.   Queste fasce, che attraversano ogni cosa e non incontrano alcun ostacolo, si trovano sia in pianura che in montagna, sia al piano terreno di un fabbricato che all'ultimo piano di un grattacielo. Questa e altre reti entrano nei nostri appartamenti e li attraversano e non esiste modo per eliminarle o attenuarle (stuoie o aggeggi riequilibratori vari, oggi presenti in commercio, non servono assolutamente a nulla). La rete di Hartmann ha una maglia rettangolare orientata secondo le direzioni nord-sud ed est-ovest di dimensioni 2,00 x 2,50 mt. e lo spessore delle fasce è di circa 21 cm.   L'incrocio di queste fasce (chiamate anche muri H) crea dei nodi, denominati nodi H o intersezioni energetiche di Hartmann, che sono punti di forte energia. I nodi H sono nodi geopatogeni e possono essere maggiormente energetici, e più nocivi quindi, nel caso in cui sono presenti nello stesso punto anche anomalie del sottosuolo (falde acquifere, giacimenti minerari, particolari rocce, faglie, ecc. ).  Dormire per lungo tempo, avere cioè il letto posizionato su un nodo geopatogeno non fa certo bene, crea uno stress continuo che sfocia poi in delle patologie, ma per evitare allarmismi è opportuno precisare che ci si riferisce ad una esposizione nel periodo medio-lungo fino a diversi anni.  Gli effetti dipendono da soggetto a soggetto in funzione di alcune variabili: l’età, lo stato di salute, il tempo di esposizione, la particolare sensibilità.  Spesso nelle nostre camere dormiamo male, accusiamo disturbi come emicranie, stanchezza, nervosismo, crampi, elettrizzazione agli arti, insonnia (soprattutto tra le 24,00 e le 3,00 del mattino) proprio perché subiamo l’influenza di queste energie naturali che, in alcuni casi particolari, si manifestano confluenti in alcuni punti insieme ad altre anomalie geologiche (corsi d’acqua sotterranea, faglie, rocce ferrose, ed altro) così da creare forti stress all’uomo e malattie anche molto serie nel tempo. Detto ciò, ne consegue, ovviamente,  che è necessaria un’analisi accurata della posizione del letto.   Ecco alcuni consigli, alcune regole e opportuni accorgimenti da osservare, principalmente nelle camere da letto, per potere evitare l'effetto nocivo della rete di Hartmann, dei campi elettromagnetici artificiali e per riposare meglio: non dormire su letti con materassi a molle  e  reti metalliche (evitare oggetti o mobili metallic)i; posizionare il letto all'interno della maglia magnetica, in zona neutra, evitando le intersezioni H; posizionare il letto con la testiera rivolta a nord (questo ci aiuta a migliorare la qualità del sonno); evitare gli specchi perché riflettono i campi elettromagnetici; ridurre al massimo i campi elettromagnetici artificiali eliminando elettrodomestici come radiosveglie, televisioni, termocoperte, ecc..      Non sottovalutiamo, poi, il luogo di lavoro:  bisogna stare attenti a non sostare a lungo su un incrocio di Hartmann.  E’ di fondamentale importanza accertarsi, quindi, che la poltrona della scrivania sia posizionata in zona neutra.      Rilevare queste reti magnetiche non è molto semplice anche se oggi la tecnologia ci mette a disposizione i geomagnetometri. Queste apparecchiature elettroniche, molto sensibili, possono rilevare, con apposite sonde, le minime variazioni magnetiche terrestri, ma solo in spazi aperti e lontano da fonti elettromagnetiche artificiali possono dare risultati validi (cosa molto difficile in ambiente indoor). In generale la tecnica usata dal geobiologo per questi rilevamenti, soprattutto in ambienti confinati, è il metodo radioestesico con l’ausilio dell'antenna di Hartmann o di altre antenne simili. 

La rete di Hartmann osservando gli animali e le piante. Gli animali domestici possono aiutarci in una ricerca semplicistica dei nodi H. Solo per fare qualche esempio, sappiamo che il cane rifugge le zone fortemente perturbate e non riposerà mai su un nodo H ma solo nella zona neutra (questo, ad esempio, significa che se l’animale preferisce riposare sopra o sotto il vostro letto, sicuramente il letto è posizionato in zona neutra all’interno, cioè, della maglia di Hartmann). Il gatto, viceversa, preferisce riposare o far crescere i piccoli proprio sui nodi, è ovvio quindi che la poltrona preferita da questo animale sarà certamente posizionata su un nodo H (se la poltrona è anche la vostra preferita per il relax, allora spostatela). Le formiche e le termiti fanno le loro tane proprio sui nodi H. Anche le piante possono darci informazioni interessanti sui questi campi. Piante verdi con fiori come ciclamini, crisantemi, ibiscus, ecc., vivono e si sviluppano armoniosamente in una costruzione sana, mentre, se situate in zone perturbate, ingialliscono e appassiscono. I fiori recisi, soprattutto le rose, perdono i loro petali nel giro di due o tre giorni in un ambiente perturbato, mentre si conservano anche per più settimane in una casa sana.  Certe specie di alberi, come le resinose o ancora certi tipi di edera, di caucciù, di dieffenbachia, vivono e si sviluppano normalmente, malgrado la presenza di onde nocive.  Cipolle, sedano e mais non crescono assolutamente in zone perturbate. 

La perizia del Geobiologo.  La perizia del geobiologo consiste nel rilevamento e nella mappatura delle reti energetiche, delle anomalie geologiche e nella evidenziazione delle zone neutre in aree da costruire o già costruite. Può rendersi necessaria principalmente per due motivi: tecnici o sanitari.  Nel primo caso in fase di progettazione ed esecuzione della costruzione edilizia o in appartamenti o costruzioni già realizzati, la perizia del geobiologo, mappate le reti di Hartmann e Curry nonché altre anomalie geologiche, si progetta, si costruisce e si arreda tenendo conto del rilievo geobiologico. Nel caso di immobili già costruiti e arredati, il geobiologo, chiamato per una perizia, rileva le maglie ed altre anomalie geologiche; verifica la posizione dei letti e le postazioni di lavoro o di relax; se qualcosa è posizionata male, ovvero non in zona neutra, vede se con piccoli spostamenti dell’arredo risolve il problema altrimenti dovrà provvedere a studiare la possibilità di cambiare la destinazione d’uso degli ambienti (spostare la camera da letto in un’altro ambiente della casa). Ma la perizia del geobiologo non è necessaria solo al tecnico che deve progettare un manufatto bioecologico, può essere anche richiesta dal medico, dall’omeopata, dal naturopata che ha bisogno di capire la qualità ambientale dei luoghi dove vivono i loro pazienti  e se quest’ultimi sono esposti a fonti energetiche  telluriche e se i disturbi da loro manifestati possono essere riconducibili a geopatie (semplici disturbi legati all’energia tellurica dell’ambiente in cui si vive) o a geopatologie (vere e proprie malattie generate proprio dall’influenza dell’irraggiamento tellurico dell’ambiente in cui si vive).

Il progetto di architettura bioecologica.  Un vero progetto edilizio di architettura bioecologica nasce solo dopo il rilievo geobiologico, si sviluppa, si decide la distribuzione interna (si suddivide l’alloggio) e si arreda proprio attorno a questo rilievo. La perizia del geobiologo deve necessariamente far parte dei primi elaborati grafici di un progetto bioecologico.    Possiamo prestare molta cura all’uso di materiali ecologici, ma un progetto senza l’intervento di base di un geobiologo, senza la mappatura geobiologica del terreno, non si può definire di architettura bioecologica ma soltanto di bioedilizia. 

                                                                                     Arch. Alfredo Misitano 


BIBLIOGRAFIA: 

Pedrotti W. “Il grande libro della Bioedilizia dal progetto alla realizzazione” Ed. Demetra giugno 1998;  Rèmi A. “Geobiologia” Ed. Red gennaio 1997; Sorgente G. “naturalmente casa” Ed. Idealibri febbraio 1999;  Claudio Vacava “Onde elettromagnetiche – l’invisibile e la nostra salute” Ed. Xenia Luglio 1999;  Gigi Capriolo “I luoghi magici dell’energia” Ed. Xenia  1999;  Gigi Capriolo “La casa bioarmonica” Ed. Xenia  1997;  Karl Ernst Lotz, La Casa Bioecologica, 1975